Commento su IBS.it
Udo Kuoio
23/06/2019 16:06:11
23/06/2019 16:06:11
Il cut-up, il tanto decantato cut-up... Lo stile di Burroughs è unico, soprattutto per essere stato il primo ad utlizzarlo, tant'è vero che spesso viene ricordato - e citato - più per questo che non per il contenuto delle sue opere. Qui ci troviamo davanti a quella più famosa o, almeno, più nota anche tra chi non legge molto e ha di certa letteratura giusto un'infarinatura.
Il testo - riletto abbastanza di recente dopo una prima lettura giovanile - devo ammettere che ha perso molto del suo fascino e della sua forza, per quanto mi riguarda. Sarà dovuto anche all'aver ampliato il mio "catalogo" personale, ma oggi mi resta la sensazione di uno di quei libri - certamente meritevoli di essere letti almeno una volta nella vita - paradossalmente più da discutere che da leggere.
Lo stile soverchia la storia, e sembra che la storia non andrebbe da nessuna parte, senza quello stile. E la storia in sè non ha nulla che si possa definire davvero originale o memorabile. Ciò che giova alla causa, è il fatto che come per molti grandi, anche Burroughs debba in qualche modo ritenersi intoccabile.
Ma Burroughs è stato più "grande" nella vita che nella letteratura, Non è Celine, per intenderci. E questo non è "Viaggio al termine della notte" (quello sì, un capolavoro).
E' probabile che un lettore giovane ci trovi ancora qualcosa di dirompente, ma superata una certa soglia anagrafica e con un babaglio umano più ricco, questo rimane "solo" un buon libro. Il che è già abbastanza.